Human Centric Lighting (HCL) è un concetto che rappresenta un profondo cambiamento culturale, in linea con la ricerca di un rapporto più sano ed equilibrato con l’ambiente in cui viviamo.
Human Centric Lighing: che cos’è e a cosa serve?
Con il termine Human Centric Light si vuole esprimere un particolare approccio alla progettazione della luce dove il benessere e il comfort delle persone ricoprono un ruolo centrale.
Da sempre la luce rappresenta un elemento fondamentale nella vita delle persone, per rendere gli spazi vivibili e poter svolgere tutte le attività quotidiane. L’illuminotecnica è la scienza che si occupa di studiare la luce e di come inserirla al meglio all’interno degli ambienti, con lo scopo di rispondere ad esigenze “funzionali” legate alla visibilità e alla sicurezza delle persone. Con il corso del tempo, grazie soprattutto allo sviluppo tecnologico, le innovazioni sono state tante e l’illuminotecnica si è fusa con i mondi della tecnologia, dell’arte e del design: progettare la luce, oggi, è un processo sempre più complesso.
Al contrario, con lo Human Centric Light, la progettazione dell’illuminazione considera in primo luogo gli effetti che quest’ultima ha sulle persone, tenendo presente anche altre componenti come il ritmo biologico, il benessere fisico e la sfera emotiva.
Human Centric Lighing: crescita negli uffici, nelle scuole e nei luoghi di cura
Un uso consapevole della luce può contribuire a migliorare la concentrazione, la sicurezza e l’efficienza non solamente negli appartamenti, ma anche nei luoghi di lavoro e di apprendimento. Addirittura, la luce può essere usata come terapia (si parla di Light Therapy) per curare stati di ansia o depressione. Al momento quindi lo Human Centric Lighting sta crescendo maggiormente nei segmenti di ufficio, sanità e istruzione.
I parametri utilizzati per la progettazione sono:
- l’intensità luminosa,
- la temperatura della luce,
- l’abbagliamento,
- la resa cromatica,
- la luminanzaù
Anche la dimmerabilità della luce è un fattore importantissimo: grazie a sistemi di controllo sempre più accurati e programmabili, è possibile modulare la luce nell’arco della giornata in modo da avere ritmi simili a quelli della luce esterna, così da ottenere un’illuminazione dinamica e personalizzabile. Una luce costante che non muta nel corso della giornata è infatti meno confortevole di una luce che si adatta alle effettive condizioni luminose o al cambiamento delle attività che si svolgono in un ambiente. Basti pensare al fatto che oggi spesso si parla di “illuminazione circadiana”, ovvero che segue l’effettivo cambio della luce naturale nel corso della giornata.
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Fonte: Elettrico Magazine